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News
Anac: Infungibilità Servizi

 

25 novembre 2016

Con parere n. 1032, l’Anac ha chiarito che «l’infungibilità del servizio o  della fornitura è la condizione che deve sussistere ai fini dell’espletamento  di una procedura negoziata senza pubblicazione del bando con affidamento a un  unico operatore, anche nell’ipotesi di diritti di esclusiva».
In particolare «la verifica dell’infungibilità  compete all’amministrazione tenuta quantomeno ad avviare un’indagine di mercato  all’esito della quale accertare le ragioni tecniche o i diritti di esclusiva  che determinano l’assenza di concorrenza e la necessità di concludere il contratto  con un solo operatore economico».

Qui Delibera n. 1032 del 05/10/2016

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Indicazioni interpretative sulle Linee guida n. 3

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REGOLAMENTO SULL’ESERCIZIO DEL POTERE DELL’AUTORITÀ DI PROCEDIMENTI REVOCA RPCT

In consultazione fino al 25 giugno 2018 la bozza di “Regolamento sull’esercizio del potere dell’Autorità di richiedere il riesame dei provvedimenti di revoca o di misure discriminatorie adottati nei confronti del RPCT per attività svolte in materia di prevenzione della corruzione”. Anac intende disciplinare il proprio intervento «sui procedimenti di revoca del RPCT previsti dall’art. 1 co. 7 della l. n. 190 del 6 novembre 2012 e dall’art. 15, co. 3 del d.lgs. 8 aprile 2013, n. 39 e sui provvedimenti contenenti misure discriminatorie nei confronti del RPCT, anche diverse dalla revoca, ai sensi dell’art. 1 co. 82 dalla l. 190 del 2012 (come sostituito dall'art. 41 del d.lgs. n. 97 del 2016)». Qui Consultazione on line Qui Documento in Consultazione

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CASSAZIONE PENALE: La raccomandazione rappresenta un atto di corruzione

La sesta sezione della Cassazione Penale, con sentenza n.40344/2018, precisa che rappresenta un reato di corruzione, disciplinato all'art. 318 c.p., anche il caso in cui l'esercizio della funzione pubblica oggetto di mercimonio non si concretizzi in un atto illecito, contrario ai doveri d'ufficio. Il reato, dunque, si configura «a prescindere dal fatto che l’esercizio della funzione assuma carattere legittimo o illegittimo, ne è necessario accertare l’esistenza di un nesso tra la dazione indebita e uno specifico atto dell’ufficio». Ed ancora  «lo stabile asservimento del pubblico ufficiale a interessi personali di terzi, attraverso il sistematico ricorso ad atti contrari ai doveri di ufficio, ancorché non predefiniti, o mediante l’omissione o il ritardo di atti dovuti, integra il reato di cui all’art. 319 del...

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