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PREVENZIONE CORRUZIONE E TRASPARENZA NELLE PARTECIPATE: LINEE GUIDA ANAC
22 novembre 2017
L’Anac chiarisce il campo di applicazione della normativa dopo gli interventi della riforma Madia, che ha introdotto l’accesso allargato agli atti della PA (Foia)
Con determinazione 1134/2017 dell’8 novembre 2017, l’Anac ha pubblicato le nuove linee guida per l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici economici.
Si evidenzia che l’entrata in vigore delle linee guida decorre dalla data di pubblicazione dell’avviso in Gazzetta Ufficiale.
Si ricorda, in merito, che dal 31 gennaio 2018 l’Anac inizierà a esercitare i propri poteri di analisi.
Perimetro di applicazione
Nel documento vengono distinti tre livelli di applicazione delle nuove norme:
- le pubbliche amministrazioni;
- i soggetti con un livello di connessione maggiore con la PA, come le società controllate;
- gli altri soggetti, come le semplici partecipate, che svolgono attività di pubblico interesse ma non sono assimilabili alla PA. Queste ultime applicano solo le norme in materia di trasparenza e non tutte quelle previste in tema di prevenzione della corruzione.
Adempimenti e scadenze
Per tutti gli adempimenti indicati il termine viene fissato al 31 gennaio 2018, in concomitanza con la scadenza del termine per l’adozione dei Piani triennali per la prevenzione della corruzione (PTPC). A partire dal tale data, quindi, andrà adottato il “modello 231” (modello organizzativo che consente di prevenire la corruzione), bisognerà fissare le regole interne per le domande di accesso agli atti e definire quali sono le attività di pubblico interesse. Le società partecipate dovranno quindi indicare quali sono le funzioni ‘collegate’ quelle della PA, facendo scattare i controlli Anac.
Nell’Allegato alla delibera c’è una lista dettagliata delle tipologie di documenti da inserire nella sezione “Amministrazione/Società trasparente“: per ogni contenuto, infatti, ci sono le rispettive categorie di obbligati. Le società controllate dalla PA dovranno, ad esempio, pubblicare i dati sui loro beni immobili e sulla gestione del patrimonio, ma anche contributi, sussidi e altri vantaggi economici ottenuti a qualsiasi titolo dalla PA.
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